ULISSE SARTINI
ANTOLOGIA CRITICA

Roberto Mussapi - 2016
Poeta e drammaturgo

L'Ultima Cena

Mentre spezzava il pane io compresi
il segreto mai colto di sua madre:
tutto mi era luminoso in quella sua accettazione mite,
e nelle sue palpebre mai coglievo ombra alcuna
pervaso come ero e sono dalla divina obbedienza
e dalla luce che mi infervora e abbaglia
rendendo tutto più vero e chiaro che agli occhi sensoriali.
Mentre spezzava il pane ho avuto il sospetto
e presto la certezza, dolorosa,
che lei avesse sofferto più di quanto era dato
a me comprendere, a me insostanziale,
troppo beato di annunciazione e finale
e imbevuto degli atomi della resurrezione, troppo lieve
per reggere la purezza di Maria, di donna, affaticata.
Di colpo ricordai quando lei sorrise appagata, umana,
quando il figlio trasmutò l'acqua in vino,
e come guardò i commensali confusi e tramortiti
da quel miracolo improvviso del vino...
mille bocche avrebbe gonfiato e mille sogni
indotto in chi agitato o incredulo o fariseo
aveva bisogno di vino per sognare.
Mentre spezzava il pane con le mani
e lacerava se stesso in pasto agli umani
di colpo io compresi l'orgoglio della madre
alle nozze di Cana: orgoglio non del miracolo
ma di suo figlio stesso, che esisteva:
una che crede a me quando le appaio
non conosce dubbio, domanda, è accettazione:
per questo il miracolo le fu naturale
mentre tutti trincavano felici e confusi,
e lei, madre, - lo so, entro naturalmente nei vostri sogni -
lei , sommessamente, sorrideva
mentre si avverava quanto aveva sognato:
che lui davvero mangiasse il pane, bevesse vino,
lei era sua madre allora, godeva di sentirlo vivo.